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25) La scoperta dell’alba

In Un libro al giorno on 2 luglio 2010 at 12:00

È un’alba semplice, quella di oggi. Da quando il mio orologio biologico ha cominciato a svegliarsi regolarmente all’ora in cui il giorno comincia, io ho preso a organizzare la natura dell’alba. Ho iniziato a leggere le differenze tra quelle delle diverse stagioni, a selezionare e preferire le combinazioni dei colori, le posizioni del sole. Ogni alba ha un senso, uno diverso. E un grado di intima complessità. Ma l’alba non ha dignità. Né le enciclopedie, né Google si occupano di lei. È considerata solamente una scansione del tempo che passa, un viandante invisibile e leggero. Invece non è così. Le albe che vedo da un anno, ogni giorno, sono anticipazioni di Dio. Sono silenzio e grandezza, pausa e attesa, inizio e fine, tradizione e cambiamento. Le guardo come se fossero un mondo possibile, intenso, lieve, pieno di colori. Ma qui, nella soffitta dove mi rifugio appena sveglio, non siamo soli, l’alba e io. Ci sono molti compagni: il respiro di mia moglie che dorme nella stanza vicina, i denti digrignati a intervalli regolari da mia figlia Stella e una musica lontana che si diffonde dalle cuffie dell’ipod che mio figlio non ha saputo spegnere prima di addormentarsi. Così, perso per perso, accendo il televisore e lo lascio muto, come un colore di traverso. E ogni tanto sposto gli occhi. E mi sembra, nel fresco del mattino, di poter vivere in pochi istanti il senso del nostro tempo.

Soluzione

titolo: LA SCOPERTA DELL’ALBA

Autore: WALTER VELTRONI

tema: L’uomo, che si presenta al lettore in prima persona, lavora all’Archivio di Stato: raccoglie cataloga, legge, diari di persone qualunque stampate spesso a spese dell’autore che raccontano vicende di vita non eccezionali rese durature dalla carta, “storie di piccoli eroi, di illusioni perdute, di sogni inseguiti inutilmente”.
Tra questi piccoli scritti ignorati da tutti, uno lo aveva colpito in modo particolare perché Andrea, il principale soggetto di cui il diario di una donna sconosciuta parlava, era un ragazzo down, dolce, affettuoso, desideroso di una libertà e di una autonomia che la sua diversità inevitabilmente gli precludeva.
Anche il quarantenne Giovanni Astengo, la voce narrante, aveva attraversato il trauma di quella donna ignota: l’attesa di un figlio, in questo caso un secondo figlio che seguiva di otto anni la gioia per l’arrivo del primogenito Lorenzo, e la scoperta dolorosa della sua particolarità. La difficoltà di comunicare la cosa al fratellino e l’amore che cresce fortissimo sia in lui che in Lorenzo, ma che si fa strada con maggiore difficoltà nell’animo della moglie, dominata da inconsci sensi di colpa per aver dato la vita a una creatura “imperfetta”. Stella, la sua bimba down, ora ha dodici anni ed è una creatura dolcissima e sensibile, colpita dalle crudeltà degli altri bambini, entusiasta delle opportunità di vita che le vengono offerte, attenta a ciò che la circonda e triste per i silenzi che sente aver creato una barriera tra i suoi genitori. Lorenzo, è ormai un giovane uomo, ha tre grandi passioni: la sorella, Italo Calvino e la pallacanestro, oltre al desiderio talvolta di condividere con il padre la “scoperta dell’alba”.

Un viaggio negli Stati Uniti in cui Lorenzo porta con sé la sorella, dono immenso per lei, difficoltà estrema per lui, mette tutti i componenti di quella famiglia di fronte ai propri limiti forse mai confessati, ora salutarmente riconosciuti.
Per la prima volta però Giovanni prende le distanze dalla sua complessa situazione familiare, coinvolto com’è da una vicenda lontana ma all’improvviso fattasi presente.
È il passato il tarlo che costantemente gli tormenta la mente: un padre sparito da un giorno all’altro senza una spiegazione, un’infanzia orfana della presenza di un uomo che però, forse, è ancora vivo.
Da qui si dipana la seconda parte del romanzo in un clima magico, irreale, forse un sogno, forse un incubo…
Il bisogno di verità non si ferma di fronte alla paura della scoperta e questa diventa un nuovo, terribile peso per l’anima, ma la scrittura, la parola che dura nel tempo e che è condivisa, potrà essere la salvezza.

  1. Devo confessare che ho cercato questo incipit su Google perché mi ha emozionato. E sono rimasta di sasso quando ho scoperto di chi si trattava. Ammetto, un po’ delusa. 🙂
    Perché queste parole mi calzano, le avrei potute scrivere io e con quell’autore non mi ci voglio particolarmente identificare 😀
    Io mi sveglio sempre all’alba. O meglio, alla stessa ora che a volte coincide con un’alba. Qui nel Nord-europa, d’estate è difficile, non c’è alba. Per cui vedo gia’ luce in questi giorni mentre scruto il cielo. Le differenze di tonalità mentre il sole si alza ulteriormente sull’orizzonte. Vedo la differenza delle stagioni. D’inverno invece è anora buio. E scoprivo il sorgere del sole mentre guidavo per i miei soliti peregrinaggi chilometrici tra le scuole dei figli.
    L’alba mi da’ conforto, è l’inizio del giorno. Come sai, le notti non mi piacciono.
    Piecevolmente sorpresa, ammetto 😉

  2. […] Continua Articolo Originale:  Un libro al giorno / 25 « L'Altra Metà del Cielo […]

  3. Strano vero? 🙂 E’ il primo libro che ho letto di lui e mi sono detta: meglio scrittore che politico 😉 Il libro è piacevole. Una ricerca dentro il proprio passato e dentro sè stessi. Insomma voto otto! All’uomo politico? Voto tre….

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