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Esserci ed esserci dentro….

In Amici, amore on 3 luglio 2011 at 14:21

Sono stata fuori, per la verità siamo stati fuori, per una breve vacanza, un anticipo delle vacanze che vorremmo fare, ma che sono solo, almeno per ora, la preparazione di una situazione di vero relax che forse verrà più in là nel tempo. Ma non è di questo che volevo parlare, almeno questo è solo l’inizio, per il resto invece ci sono un’infinità di stimolazioni nervose piacevoli o dolorose che mi tengono viva. Difficile è lasciasi trasportare dalla corrente e come sempre ho la necessità di nuotare contro perché non si può stare fuori dalla battaglia che ci imperversa dentro. Dentro a cosa? Ma è evidente, dentro a tutte le vite.
Per molta parte della mia, di vita, io sono stata relegata fuori. Colpa della poca fiducia nelle mie capacità e di compagni accentratori e poco inclini ad incoraggiare le mie “velleità”, o almeno quello che loro pensavano del mio desiderio costante di impegno. Oggi invece, ritrovato il mio compagno di un tempo, che ci aveva visti insieme e dove l’impegno, l’amore e il rispetto erano e continuano ad essere la nostra bandiera, il “dentro” non può che essere il nostro ambiente naturale.
Quello che non possiamo tralasciare nelle nostre vite e la commistione tra privato e pubblico, l’impegno che ci vede a stretto contatto tra di noi, e questo è indispensabile, ma anche con i nostri amici e l’attenzione verso le condizioni sociali e politiche con cui dobbiamo far conto e per le quali dobbiamo “resistere” ed esserci, profondamente convinti.
In questa assenza “forzata” abbiamo incontrato amici con la forte volontà di condividere e con il piacere di accogliere ed essere accolti e abbiamo rigenerato le forze per essere pronti a quello che ci aspetta ogni giorno, alla lotta eterna e insostituibile per la verità, la giustizia e l’uguaglianza.
In questi giorni abbiamo avuto e continuiamo ad avere il cuore sospeso nei lontani porti dove sono forzatamente bloccate le navi della Freedom Flotilla 2 – Stay Human dirette a Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese che vive la condizione disumana di essere prigioniera nel suo stesso territorio, senza alcuna possibilità di autodeterminazione.
Per questa causa, non si può non entrare in merito all’atteggiamento prepotente e arrogante del governo d’Israele che, pur se evidentemente criticato anche al suo interno e internazionalmente, ritiene opportuno portare alle estreme conseguenze la sua giusta volontà di esistere a scapito di un altro popolo.
Inserito nell’incastro di questi avvenimenti mondiali, c’è pure la preoccupazione continua per quell’amica in difficoltà, le preoccupazioni sono talmente serie e determinanti per la sua stessa vita che non ci consentono di entusiasmarci oltremodo per le sue piccole vittorie, ma che ci spingono ad attenderci nuovi trabocchetti insidiosi, che la potrebbe far ricadere nella depressione e nella sconfitta.
Da poco lontano poi, ci arriva la ferale notizia che un’altra amica ci ha lasciati. Dolore improvviso che si espande a macchia d’olio, per chiederci ancora che senso ha questa lotta continua di fronte alla morte? Eppure ti viene il dubbio, ma sai alla fine che è anche per lei che la lotta deve continuare ed è questa l’eredità che ci viene lasciata, il testimone che ci viene consegnato.
Poi, a darti un po’ di sollievo viene l’incontro di quell’amica che la fortuna ti ha fatto incontrare in un momento comune difficile e “riconoscere”, come se fosse stata l’amica anche in un’altra vita. Con lei le parole sono sempre leggere, ma impegnate, perché è la vita che lo richiede ed è la nostra umanità che lo pretende. Prendiamo appuntamenti per esserci alla manifestazione, che speriamo oceanica, a Genova il 23 luglio. Lì si rivivranno i ricordi dolorosi del 2001, tentando di dare un nuovo respiro ai movimenti e alle idee per un mondo migliore, anche contro di chi questo mondo lo vuole solo per sé. Il 23 luglio pure noi ci saremo a manifestare la nostra volontà di esserci e di esserci dentro. Grazie a Daniela e Loris per il loro aiuto e per essere le belle persone che sono, e naturalmente Marele e Vittorio per il fatto di esistere.
Naturalmente non è solo questo che tiene insieme così saldamente l’affetto fra me e il mio compagno: ci sono anche tante altre piccole o meno piccole cose come pure l’incontro brevissimo alla stazione di Firenze con quel fanciullone di mio figlio e della sua ragazza che si è venuto a prendere i baci che gli mancheranno fisicamente per il giorno del suo compleanno. Baci che ci prendiamo pure noi in attesa che ritorni a casa, per coccolarlo con amore materno e paterno, per me, da madre, e per il mio compagno, per la stima e l’affetto che può nascere tra uomini che si apprezzano l’un con l’altro a prescindere da questioni di progenie vera e propria.
Ecco cosa vuol dire per me esistere. Esserci, finalmente, ed esserci dentro, nel dolore e nella gioia, in ricchezza e povertà, in salute e malattia… vecchia formula, molto usata e usurata, ma per me sempre terribilmente valida, perché vera e anche perché è questo il solo modo che conosco per soddisfare la mia inesauribile necessità di impegno.
Ringrazio per questo il mio meraviglioso uomo, compagno di mille avventure e pure mio figlio, così straordinario agli occhi di mamma e gli amici tutti che fanno parte della nostra vita, anche a quelli lontani ed impegnati, che non sanno neppure di farne parte. Grazie a tutti e ricordatelo che noi siamo con voi…